La memoria di Padre Lino è scritta nel cuore della gente di Parma. Ma alcune rare foto ce lo mostrano nel corso della sua vita e del suo apostolato.

 

Era schivo, ma affabile con tutti, sempre si mostrava sereno, a volte era perfino scherzoso; la sua profonda partecipazione ad ogni dolore non ne intaccava l’intimo sentimento di speranza che sapeva potentemente trasmettere agli altri.


Però lui non aspettava che lo venissero a cercare: era presente dove qualcuno aveva bisogno, parlava nelle case, nelle osterie, lungo la strada mentre camminava; portava la parola di Dio dove esisteva veramente la necessità più disperata.


Il suo saio era uno straccio, i suoi sandali erano sfondati, era magro perché il suo pane lo offriva agli altri. Era piccolo, gracile, il suo viso era tagliato come dall’accetta e gli occhi lucentissimi, leggermente strabici, riflettevano una luce che travolgeva.


Padre Lino: uomo fra gli uomini, regalò la sua provvida predilezione agli ultimi, coi quali condivise la pesantezza della vita, l’odore della polvere, il sudore acre dell’ingiustizia.


Fu voce dei senza voce, parlando coi gesti, il linguaggio inquietante e universale della fraternità. Rispettò l’unicità di ogni uomo. Si donò a tutti, accogliendo, senza giudizio, ogni frammento di verità.


Uomo di frontiera, fu al di là di ogni frontiera, di ogni barriera.


Pendolare della carità, coniugò il verbo amare in tutti i tempi e i modi conosciuti: qualcuno lo inventò con la furbizia, altri con l’intuizione, ma sempre con la delicatezza e l’ironia benevola degli “eroi in umanità”.


Mostrò a tutti un Dio che ha mani per amare, piedi per amare, cuore infinitamente amante.


 

Camminò, poi camminò e camminò ancora. Per gli altri, per ogni altro. Tempio superbo del suo andare, la strada, di cui frugò ogni angolo, ogni incrocio. Cupola sorridente, la volta del cielo.


Non salì mai sul pulpito per fare una predica, ma camminò, camminò sempre e soltanto per gli altri, camminò insieme a chi aveva bisogno di aiuto.


Padre Lino è venerato come un santo anche da chi non crede perché è diventato santo vivendo la sua vita, non in un deserto, ma da uomo tra gli uomini.
Baldassarre Molossi



La morte lo colse in cammino. Nei passi affrettati – l’uomo non può mai attendere – la sua omelia sacerdotale e profetica. E tutti l’hanno compresa. Senza bisogno del vocabolario.


Fu come la carità fatta persona. Profuse per 30 anni la sua grande anima Francescana a tutte le miserie. Poveri e ricchi, magistrati e detenuti, uomini di studio e gente del popolo sentirono in Lui che al di sopra di tutto vince sempre l’amore
Epigrafe sulla tomba di Padre Lino